From Maiella to Sahara, la ripartenza dalla Dana e l’approdo in Marocco
Due settimane fa avevamo lasciato a circa metà strada l’iniziativa From Maiella to Sahara di Latifa Benharara, associazione culturale Ilhem, solo temporaneamente interrotta dalla DANA che ha colpito il sud della Spagna. Riprendiamo i fili da quel 6 novembre e da un treno che da Tarragona l’ha portata a Madrid. Dopo qualche difficoltà a trovare un capotreno che le permettesse di salire con la sua bici, ecco finalmente le due ore e mezza di trasferimento ferroviario che hanno lasciato spazio a riflessioni sulle molteplici modalità con cui la psiche umana può reagire di fronte a problemi improvvisi, apparentemente insormontabili. Un viaggio interiore all’interno del viaggio “fisico” in sella alla sua e-bike: «Se siamo come la ruota ben fissata di una bici, possiamo girare nella maniera più veloce e vorticosa possibile ma riusciamo comunque a non andar via per la tangente e ruotare sempre attorno a un centro stabile» è la metafora ciclo-spiritualistica al ritmo della quale Latifa è entrata nella capitale spagnola.
A Madrid l’intrepida pedalatrice solitaria ha dormito in ostello condividendo la camera con altre 5 donne, di variegate storie e provenienze, dopodiché ha potuto riprendere la pedalata. Tra strade bianche, gialle, arancioni, rossastre e soprattutto (ancora) asciutte, tra conigli e ulivi per le vie, tra campi di cotone e vestigia di storia mediterranea, ha potuto sperimentare il rispetto per i ciclisti che vige da quelle parti: cultura ciclistica totalmente superiore rispetto a quella italiana, che non stupisce sia meta dei ritiri di quasi tutte le squadre professionistiche oggigiorno. Ha sperimentato anche l’ospitalità di un amico come Lucio Dominguez, massaggiatore della UAE ed ex Eolo Kometa, e un semi pranzo domenicale improvvisato presso una splendida famiglia di Puertollano.
Proseguendo in parte anche sul sentiero di Don Chisciotte e transitando da Castiglia ad Andalusia, senza farsi mancare due giorni nel convento di Santa Clara a Palma del Rio per attendere la fine di un’ulteriore parentesi di pioggia, con susseguente sessione di “ciclocross” nei pantani di Peñaflor.
Latifa ha vissuto persino momenti nausea verso la bicicletta e le intemperie. Uno scoramento che ha superato con la forza dei valori sociali e concreti connessi a questa sua iniziativa. E con la forza di un viaggio introspettivo e culturale verso le proprie origini familiari e le radici stesse della nostra parte di mondo, dove i retaggi arabo-islamici diventano una cosa sola con la matrice cristiana dell’Europa occidentale.
A tal proposito, quasi come in un romanzo che invece è graffiante realtà, Latifa ha avuto modo d’incontrare per caso e ascoltare la storia di Bilal, un migrante marocchino che a 15 anni è riuscito a raggiungere la Spagna a nuoto dal suo Paese alla disperata ricerca di una vita dignitosa. Un tragitto inverso rispetto a quello che sta facendo la 34enne ciclista e artista partita dall’Abruzzo, approdata l’altroieri ad Algeciras al termine di una giornata da 1300 metri di dislivello: cena e pernottamento a casa dell’amico ed ex ciclista Farid, a base di pesce pescato da lui stesso quel giorno, e ieri traghetto da Tarifa (il punto più a sud dell’Europa continentale!) fino a Tangeri.
Proprio così: dopo un mese e mezzo Latifa Benharara ha finalmente attraversato le antiche colonne d’Ercole ed è sbarcata nel “suo” Marocco, accolta da Mohammed Maatougui (papà di Nasser Eddine, ex campione U23 del Marocco) che le farà da “bodyguard” nell’ultima parte del viaggio, massimo compimento di From Maiella to Sahara. Adesso lei si trova a casa di Mohammed a Ksar El Kebir ed è pronta a proseguire se non fosse ancornon prima di una mattinata “total relax” in hammam e una soave mangiata di sano cous-cous.
Nel frattempo è sempre attivo il crowdfounding con Banca Etica per finanziare la costruzione di Casa Myriam in una delle zone più povere del Paese magrebino: https://www.produzionidalbasso.com/project/from-maiella-to-sahara-bike-experience-un-viaggio-solidale-per-costruire-casa-myriam/.
ITINERARIO COMPLETO FIN QUI:
Tappa 1 (6 ottobre) Sulmona – Pescara 77,5 km
Tappa 2 (7 ottobre) Pescara – Porto Sant’Elpidio 111,5 km
Tappa 3 (8 ottobre) Porto Sant’Elpidio – Fano 77 km
Tappa 4 (9 ottobre) Fano – Forlì 107 km
Tappa 5 (10 ottobre) Forlì – Firenze 114km
Tappa 6 (11 ottobre) Firenze – Pisa 96km
Tappa 7 (12 ottobre) Pisa – Lerici 68 km
Tappa 8 (13 ottobre) Lerici – Sestri Levante 54 km
Tappa 9 (15 ottobre) Sestri Levante – Savona via Genova 110 km
Tappa 10 (18 ottobre) Finale Ligure – Sanremo 82 km
Tappa 11 (19 ottobre) Sanremo – Nizza 60 km
Tappa 12 (21 ottobre) Nizza – Mandelieu La Napoule 43 km
Tappa 13 (22 ottobre) Mandelieu La Napoule – Sainte Maxime 60 km
Tappa 14 (23 ottobre) Sainte Maxime – Mazaugues 78 km
Tappa 15 (24 ottobre) Roquebrussanne – Arles 161 km
Tappa 16 (25 ottobre) Arles – Montpellier 72 km
Tappa 17 (26 ottobre) Montpellier – Serignan 91 km
Tappa 18 (28 ottobre) Serignan – Torreilles 100 km
Tappa 19 (29 ottobre) Torreilles – Portbou 76,5 km
Tappa 20 (30 ottobre) Llança – Palamos 73 km
Tappa 21 (31 ottobre) Palamos – Matarò 96 km
Tappa 22 (1 novembre) Matarò – Barcellona 41 km
Tappa 23 (2 novembre) Barcellona – Vilanova i la Geltrú 55 km
Tappa 24 (7 novembre) Madrid – Toledo 97,5 km
Tappa 25 (8 novembre) Toledo – Fuente el Fresno 86 km
Tappa 26 (9 novembre) Fuente el Fresno – Puertollano 82,5 km
Tappa 27 (10 novembre) Puertollano – Brazatortas 37 km
Tappa 28 (11 novembre) Brazatortas – Cordova 159 km [dislivello 1970 metri!]
Tappa 29 (12 novembre) Cordova – Palma del Rio 57,5 km
Tappa 30 (15 novembre) Palma del Rio – Siviglia 94 km
Tappa 31 (17 novembre) Siviglia – Jerez de la Frontera 111 km
Tappa 32 (18 novembre) Jerez de la Frontera – Algeciras 125 km
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